La WITAR è un’associazione nata dall’associazione EX-ALLIEVI dell’Istituto Tecnico A. Rossi di Vicenza.

La nostra storia incomincia nel 1998 dall’invito del Sig. Ziviani della AS.CO.M di Legnago che sostengono l’ospedale di Kiremba in Burundi, rivolto al  preside Concetto Privitera e all’ing. Bruno Padovan dell’Istituto A. Rossi a Vicenza di recarsi a Ngozi in Burundi per sostenere il Liceo Tecnico di Ngozi fondato da poco su iniziativa della diocesi.

Il preside ing. Privitera e l’ing. Padovan nel 1999 e nel 2001 si recano in Burundi, a Ngozi con la finalità di assistere la diocesi per creare e costruire una scuola tecnica superiore allo scopo di formare maestranze nell’ambito del settore artigianale, che si sta sviluppando nella regione grazie all’industria del caffè, del tè e del fotovoltaico.

 Federico Faggin dona il suo sostegno e insieme al preside,  e all’ing. Bruno Padovan  all’ing. B. Bortolon e altri il 18 settembre 2002 viene fondata la WITAR con un suo statuto presso un notaio di Thiene. Presidente  è Federico Faggin; il preside Privitera è segretario del direttivo, Bruno Padovan vicepresidente.

SCOPI DELL’ASSOCIAZIONE
La WITAR ha lo scopo di promuovere le tradizioni culturali, formative e scolastiche dello stesso, aiutando scuole tecniche di Paesi in via di sviluppo. Questo scopo poggia sulla convinzione che per dare un aiuto concreto alle popolazioni economicamente e tecnologicamente meno sviluppate sia necessario promuovere una cultura tecnica e artigiana in modo da creare e potenziare attività produttive locali con l’obiettivo di superare le condizioni d’indigenza e utilizzare appieno le risorse locali.

ATTIVITA’ IN ATTO
La WITAR ha fatto proprio il progetto “BURUNDI” quale prima attività concreta.
Ha avuto inizio il progetto “BURUNDI”  raccogliendo l’invito del presidente dell’AS.CO.M .(Associazione Cooperazione Missionaria di Legnago) Enzo Ziviani di sostenere il Liceo Tecnico appena fondato su iniziativa della Diocesi di Ngozi una cittadina che si trova nel nord del Burundi a ca.120km dalla capitale Bujumbura.

Un obbiettivo che poggia sulla convinzione che, per dare un aiuto concreto alle popolazioni economicamente e tecnologicamente meno sviluppate, sia necessario promuovere una cultura tecnica ed artigiana in grado di creare e potenziare unità produttive locali.